Tenuta San Guido
Vita: Celebrata in tutto il mondo come eccellenza italiana con racconti che a volte sfiorano la mitologia, la Tenuta San Guido sembra appartenere a una dimensione enologica irreale, sospesa, fuori dal comune. Fa piacere allora sentire le parole, misurate, del direttore Carlo Paoli: “Stiamo lavorando molto sul nostro patrimonio vitato, in particolare ci preoccupa il mal dell’esca. Perdere una vite vecchia è una danno incalcolabile per il nostro standard qualitativo”.
Vigne: La strabiliante qualità dei vini aziendali è frutto di un lungo e illuminato lavoro agronomico svolto senza deleghe dai marchesi Incisa della Rocchetta, che hanno letteralmente svelato al mondo un terroir prima nascosto. Partendo dallo storico vigneto di Castiglioncello, culla d’origine del Sassicaia, fino ad arrivare ai vigneti di Aia Nuova, più in basso, ogni appezzamento è stato indagato per la sua vocazione enologica, in modo da garantire un’estensione incessante dell’eccellenza ampelografica.
Testo tratto da: Slow Wine, guida 2016
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